Scrittore svedese. Segno caratteristico
delle sue opere è la polemica, condotta con sottile ironia, verso la vita
e i falsi rapporti imposti dalla metropoli; interprete del clima
fin de
siècle, rappresentò con realismo lucido e freddo la Stoccolma
del suo tempo, analizzando precise situazioni sociali e psicologiche e trattando
con disinibita franchezza le problematiche sessuali. Tra i titoli principali
ricordiamo:
Abbagli (1895),
La gioventù di Martin Birk
(1901),
Il dottor Glas (1905) e
Il gioco serio (1912). Oltre ad
alcune raccolte di novelle, in cui la sua vena umoristica trova la migliore
espressione, quali
Stranieri (1903),
Si fa buio sulla vita (1907)
e
Viaggio a Roma (1929),
S. compose alcune opere drammatiche:
Geltrude (1906),
La stella della sera (1913),
La voce del
destino (1922). Una serie di saggi e di articoli scritti negli ultimi anni
di vita, prevalentemente incentrati su tematiche religiose, venne pubblicata
postuma nel 1942 con il titolo
L'ultimo libro (Stoccolma 1869 -
Copenaghen 1941).